Di fatto questi Trust non vengono istituiti perché avrebbero delle problematiche operative, per cui l’attività commerciale la si fa svolgere ad una Srl le cui quote sono conferite nel Trust che diventa socio della Srl.
Esiste però un’ipotesi in cui potrebbe essere conveniente che il trust svolgesse direttamente l’attività commerciale.
E’ il caso del professionista che voglia acquisire un’unità immobiliare da destinare a proprio studio e voglia tenerlo esente da possibili future aggressioni da parte dei creditori. A parte l’intestazione dell’immobile a un familiare, la soluzione finora utilizzata è quella di costituire una Srl. con quote che il professionista intesta a una società fiduciaria: la Srl acquista l’immobile direttamente o tramite leasing, e lo concede in godimento oneroso al professionista.
Il c/economico della Srl avrà tra i costi l’ammortamento o i canoni di leasing e tra i ricavi i proventi che versa il professionista, il quale deduce la relativa spesa.
Questa soluzione comporta:
- il costo di gestione della Srl, con gli adempimenti civilistici/contabili;
- le problematiche connesse alle società di comodo/studi di settore;
- l’aggredibilità delle quote della Srl nel caso venga a cadere la riservatezza fiduciaria.
Qualora invece si ricorra ad un Trust, questi aspetti si possono evitare. Ovviamente il Trust dovrà dotarsi della Partita Iva, emetterà le fatture al professionista per l’uso dello studio e detrarrà l’Iva pagata sull’acquisto dell’immobile o sui canoni di leasing.
Anche in questa ipotesi il professionista, relativamente alla fattura emessa dal Trust, deduce l’imponibile come spesa e detrae l’IVA.
Se l’immobile viene acquistato dal Trust, sarà immediatamente segregato in Trust; se acquistato tramite leasing, lo diventerà al momento del suo riscatto da parte del Trust.
Ai fini delle imposte dirette, sia la Srl che il Trust pagano il 24% di IRES sul reddito conseguito.